Teatro di clown filosofico-scientifico su luce, atto di vedere e amore a partire dalla biografia della danzatrice Loie Fuller e della regina Maria di Romania.
Di e con Federica Sansevero
e con Natascia Hagopian
e Fabio Cassisi
“L’efficacia di ciò che non c’è, è questa la vostra più autentica passione, vero, mia cara!? Il vostro tesoro! “
Frammento dello spettacolo
In un non-luogo, una specie di interregno tra la vita e la morte, la clownessa Mary di Romania interagisce con le proprie visioni, ispirata e guidata dal dio Hermes che scioglie le rigidità e crea nuove relazioni. Così può incontrare la propria amica, la clownessa Loie Fuller e assieme a lei affrontare temi come il sogno di penetrare la materia, l’incessante alternarsi del pieno e del vuoto, il linguaggio come portatore di concetti peudo-scientifici, l’impossibilità dell’oggettività, il rapporto tra poesia e scienza e riflettere su come l’atto di vedere sia un’interazione complessa tra diverse realtà…
La danzatrice americana Loie Fuller (1862-1928), pioniera della multimedialità, roteava sulla scena per 45 min, con un vestito bianco capace di prendere molte forme, cercando incessantemente combinazioni di luce e colore. Passava ore a studiare raggi di luce “in decomposizione” o “in transizione”, affascinata dall’idea di inventare qualcosa di completamente nuovo, fatto di luce e danza, e capace di trasmettere simbolicamente valori etici, estetici e curiosità per la scienza. Fu amica e confidente della regina Maria di Romania, diventata famosa durante il primo conflitto mondiale come Madre del suo popolo e regina Crocerossina.
La poeticità dello spettacolo nasce proprio dal fatto che queste due donne dei primi del Novecento, esprimano il proprio bisogno d’amore e l’urgenza di riprendersi dopo un trauma parlando della fisica della luce.
Una cosa ne può essere due, una verità una volta affermata solo dai paradossi della religione,dalla poesia e dalle filosofie orientali e adesso anche dalla scienza:
La luce è sia onda che corpuscolo
La follia amorosa si sposa alla razionalità
Una madre può essere una guerriera
La vita sta accanto alla morte
Una caduta è preludio alla capacità di riprendersi
Uno stesso argomento può essere affrontato in modi diversi, messi uno a fianco dell’altro.
Il clown, nel suo significato profondo, è l’uomo privo di condizionamenti capace di accogliere il Mistero e di stupire di fronte alle meraviglie del Creato. Per questo lo abbiamo scelto come tecnica per un lavoro sul desiderio di Conoscenza, di cui la luce è simbolo fin dall’antichità.
In scena delle divinità greco-romane, impronte ben radicate nell’inconscio collettivo. Il Dio Marte fa luce sull’ingiustizia della nostra cultura che tende a separare il pensiero dal corpo. Il dio della comunicazione Hermes è strettamente connesso a Eros, il cui vero potere consiste nello spostare i confini della conoscenza creando legami complessi e plurali tra le cose.
VIDEO integrale dello spettacolo visibile su www.ilsonar.it
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SCHEDA TECNICA:
Tappeto nero e quinte nere
Impianto audio e microfono
Video proiettore e cavo vga
Fondo su cui proiettare
2 sagomatori e 4 pc 1000kw
Nello spettacolo lavorano 4 persone: 3 attori + 1 tecnico
Spazio minimo: 4m per 4m Lo spettacolo si può realizzare anche in spazi alternativi
Tempo di montaggio: 5h Tempo di smontaggio: 2h
CONTATTI:
Federica Sansevero: 3479166973 – federicasansevero@gmail.com
Referente tecnico: Stefano Podrecca 3339066811
La fattura sarà emessa da:
Associazione culturale Furclap: Via F. Di Manzano 12 Udine – 0432/233069 348/8225958 -c.f e p.iva 02363750304
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